Descrizione della proposta

La coltivazione della canapa sativa, in particolare in Puglia, è prevista per due importanti finalità.

La prima è costituita dall’efficacia di tale coltivazione nel rimuovere, biologicamente e naturalmente, eventuali presenze di microinquinanti nei suoli agricoli circostanti gli impianti industriali di particolare impatto ambientale. A puro titolo indicativo, tali suoli sono quelli circostanti l’impianto ILVA di Taranto e quelli contigui alla raffineria e all’impianto termo-elettrico di Brindisi.

La seconda finalità è quella di offrire all’agricoltura pugliese un’opportunità di diversificazione nella produzione agricola con benefici economici, derivanti dai valori dei prodotti e semilavorati ottenuti, e con benefici ambientali, derivanti dal miglioramento dei suoli agrari in un piano di rotazione colturale con coltivazione di foraggi o cerali. Entrambe le finalità però richiedono lo sviluppo di una filiera industriale che consenta la valorizzazione dei prodotti agricoli ottenuti.

Mentre per la canapa sativa coltivata in aree agricole prive di inquinanti già si individuano valide applicazioni nel settore alimentare (olio di semi di canapa, farina, produzione di pasta  e biscotti), in quello estetico (creme, pomate, oli, ecc.), in quello erboristico (tisane, sciroppi ed altro da infiorescenza con significativa concentrazione di CBD, sigla del Cannabidiolo), oltre a quelli industriali legati all’uso del canapulo in particolare nel settore dell’edilizia biocompatibile, per la canapa sativa proveniente da fitodepurazione non sono presenti altrettante valide applicazioni. E ciò in quanto la rimozione dei microinquinanti dai suoli determina una concentrazione, seppur minima, degli stessi nell’apparato radicale e nelle foglie, impedendo di conseguenza ogni utilizzo destinato al consumo umano.

Nel rendersi necessario una serie di processi produttivi che consentano l’utilizzo almeno del canapulo e delle fibre, che come detto sono prive di microinquinanti, la società proponente, in collaborazione con il Partner WITHOUT WASTE BIO-LOOP S.R.L  e con i centri di ricerca Tecnotex di Prato e Lucense di Lucca, relativi il primo al settore tessile ed il secondo al settore cartario, ha messo a punto un innovativo processo di macerazione delle fibre, diverso da quello tradizionalmente usato in altri paesi, come la Cina, ove si applicano processi energivori che si avvalgono di reagenti chimici quali ad esempio, la soda caustica.

Il processo di maturazione messo a punto dal proponente mira invece ad ottenere lo stesso risultato con processi meno energivori e che possono essere più facilmente diffusi sul territorio anche su piccola scala.

Il progetto parte dalla considerazione scientifica che la pianta di canapa sativa utilizzata per la bonifica dei suoli inquinati (coltivazione fitodepurativa) nel corso del suo sviluppo, riesca ad estrarre dal suolo e accumulare solo nei tessuti della radice e delle foglie e non anche nelle fibre, i micro-elementi inquinanti presenti nel suolo.

La proposta mira dunque a verificare tale attività della specie e a realizzare prototipi e campioni di prodotti di pregio in carta e prodotti cartotecnici utilizzando le fibre provenienti da tali coltivazioni di canapa sativa effettuate sui suoli inquinati della Regione Puglia . Tali fibre saranno adeguatamente macerate in un  impianto di macerazione messo a disposizione gratuitamente dal proponente, e poi lavorate e analizzate nel centro di ricerca Lucense, dedicato al settore cartario di Lucca.

In tal modo si vuole verificare se le fibre macerate, utilizzate poi per produrre carta o imballaggi in canapa, contengano ancora sostanze micro-inquinanti, così come gli stessi prodotti ottenuti.

La coltivazione campione di canapa sativa verrà localizzata in un’area agricola inquinata di un’azienda pugliese. La canapa sativa ottenuta nella coltivazione campione sarà quindi stigliata dal MULINO L’ANTICA MACINA, anche con semplici procedimenti manuali, in modo da separare la fibra dal canapulo.  La fibra verrà poi macerata presso la sede della società partner WITHOUT WASTE BIO-LOOP S.R.L con sede in S. Giuliano Terme (PI).

In collaborazione con il laboratorio di Lucense di Lucca, centro di ricerca del settore cartario, si procederà ad analizzare sia le fibre che i prodotti di carta ottenuti, utilizzando le attrezzature dello stesso laboratorio di Lucense,  per individuare eventuali microinquinanti già presenti sui suoli da bonificare. In caso di assenza di tali microinquinanti, si provvederà a classificare sia le fibre che i prodotti cartacei ottenuti ai fini di un loro utilizzo nel mercato.

In particolare, si esamineranno tre due diverse tipologie di prodotti:

  1. Fibre di canapa macerata da miscelare con le fibre di carta e cartone da macero, al fine di migliorare le caratteristiche meccaniche dei nuovi prodotti nel settore packaging ottenuti dal riciclo;
  2. Carta, cartoncino e quanto altro utilizzabile per stampe, gadget, ecc.;

Il prodotto di cui al punto 1) potrebbe essere immediatamente utilizzato , una volta trasformato in polpa, negli attuali impianti di produzione di cartone per imballaggi .

Il prodotto di cui al punto 2) può essere utilizzato per produrre carte di pregio sia con processi manuali che in nuove aziende che utilizzino processi produttivi adattati per tale utilizzo .

La possibilità di utilizzare direttamente le fibre di canapa macerate, evitando di estrarre dalle stesse la cellulosa, consente di dare un immediato valore economico e commerciale a tali fibre, che possono essere anche agevolmente lavorate in impianti di piccole dimensioni e collocati in prossimità delle aree dove viene coltivata la canapa sativa anche per scopi fitodepurativi. 

Inoltre, la disponibilità di tali fibre macerate, e delle polpe con le stesse prodotte, consente anche di realizzare sul territorio pugliese attività artigianali per la produzione di carte e oggetti da destinare al mercato nazionale ed internazionale.

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